Documento di critica al sindaco di Rinaldi e Vasquez
Maggioranza nervosa e a rischio tra cravatte nere e mal di pancia.
Napoli (gp). La tenuta della maggioranza potrebbe dipendere dal colore delle cravatte dei due consiglieri comunali. Carmine Schiano e Luigi Esposito sono vicini al punto di rottura, come Pietro Rinaldi e Vittorio Vasquez sono sempre più in contrasto con le scelte del sindaco Luigi De Magistris. Lunedì è mancato il numero legale in assemblea. L’assestamento di bilancio è passato in maniera risicata, ieri è comparso un documento firmato dai due esponenti di Fds che critica aspramente il primo cittadino. Ieri i consiglieri hanno letto il testo dei due ex Napoli è Tua che chiedono un programma più efficiente e maggiore polso al sindaco di Napoli. Intanto in Via Verdi si fa poco o nulla e anche le riunioni tra i gruppi si contano sulla punta delle dita. Dopo il flop nel primo consiglio del 2014 non è stata convocata nessuna riunione di maggioranza. La giunta sopravvive, probabilmente convinta che i consiglieri non abbiano il “polso” per mandarla a casa, nonostante le critiche ormai quotidiane. Ma dicevamo delle cravatte. Schiano ed Esposito la indossano uguale ad ogni appuntamento consiliare. Ogni volta di un colore più scuro. “Quando diventerà nera – spiega Schiano – vorrà dire che sarà arrivato il momento della rottura insanabile con l’amministrazione. Noi già non abbiamo votato l’assestamento di bilancio. Siamo amareggiati dalla scelta della giunta di favorire 42 avvocati, ai quali sono stati assegnati due milioni di euro, a fronte di 9 mila dipendenti che non riceveranno gli extra. Come della scelta di assumere dall’esterno il comandante dei vigili. Sono prerogative del sindaco. Secondo noi deve ascoltare di più, come anche qualche assessore”. Ieri Schiano ha incontrato il suo capogruppo Marco Russo. Le posizioni restano distanti. E la maggioranza sempre più in fibrillazione. La cravatta potrebbe diventare nera, lasciando De Magistris in minoranza. E il sindaco è chiamato a decidere se provare a sopravvivere o riconquistare, magari col rimpasto, il consenso di coloro che sono stati eletti con lui.
“Cronache di Napoli” del 15 gennaio 2014