Una sala gremita, quella di #caravaggio del Museo di Capodimonte, stamattina per la #presentazione alla stampa e al pubblico dell’opera “Damasa” di Gian Maria Tosatti: installazione ambientale ideata come casa dell’anima di Anna Maria Ortese, la principale autrice che Napoli ha avuto nel suo Novecento letterario.
Il titolo dell’opera deriva dal nome che la scrittrice diede a uno dei suoi personaggi del romanzo sperimentale “Il porto di Toledo”.
Alla presentazione hanno partecipato in conversazione con Tosatti, Sylvain Bellenger, Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte e curatore del progetto, Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le Arti Contemporanee -Museo Madre di Napoli, Francesca Gallo per la Galleria Lia Rumma e Luciana Berti, assistente di direzione del Museo.
In occasione della presentazione di Damasa, sono esposte all’ingresso della sala le sculture “Levriera che allatta i cagnolini” (1839) e “Gesù Nazareno” (ante 1857), legate alla produzione dello scultore Giuseppe Vaccà, nonno materno della scrittrice napoletana, spesso evocato nelle sue pagine.
L’installazione è allestita in modo permanente nella sala 82 della Reggia ed è acquisita in collezione grazie al sostegno del PAC 2022-23 – Piano per l’Arre Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura
Museo e Real Bosco di Capodimonte