Il 14 febbraio 2025 si è inaugurato il cantiere ‘trasparente’ per i grandi restauri: i visitatori del Museo e Real Bosco di Capodimonte potranno osservare gli esperti al lavoro nelle sale 102 e 104 del secondo piano dove saranno accolte venti tavole dell’antica Collezione Borbonica e una della Collezione Farnese che necessitano di significativi interventi. Un insieme di dipinti che attraversano due secoli della storia di Napoli, dal 1300 al 1500, delle sue dinastie e le sue chiese, raccontati attraverso i maestri del tempo.
Partite dallo scorso dicembre le operazioni preliminari, con la supervisione dell’Ufficio del restauro e manutenzione del patrimonio storico artistico del Museo e Real Bosco di Capodimonte, le prime cinque tavole da restaurare sono state spostate nelle sale 102 e 104 del secondo piano.
Tra le prime tavole ad essere sottoposte al restauro vi è La Strage degli Innocenti di Matteo di Giovanni (Borgo San Sepolcro 1430 ca. – Siena 1495 ca.).
Si tratta di una tempera emulsionata su tavola di notevoli dimensioni del 1488 ca., realizzata forse a Siena su committenza di Alfonso d’Aragona, duca di Calabria, durante la campagna antimedicea. Probabilmente commemora la strage dei turchi ai danni degli abitanti di Otranto nel luglio 1480. Le loro reliquie per volontà di Alfonso furono traslate a Napoli, insieme al dipinto, nella chiesa di Santa Caterina a Formiello, a Napoli. La scena di svolge all’interno di un’architettura ricca di fregi e bassorilievi. Sulla destra Erode, seduto su un trono marmoreo, ordina il massacro, mentre in basso va in scena l’eccidio delle piccole vittime: lo strazio delle madri, la furia dei soldati, le lacrime, il sangue che sgorga dai corpicini, tutto è reso con una drammaticità che si traduce in mostruose contrazioni facciali. Quattro giovinetti assistono alla scena nascosti dietro una grata.
Gli interventi previsti sono: restauro conservativo, restauro estetico e restauro della cornice.
Museo e Real Bosco di Capodimonte









