“Le pietre ritrovate recentemente alle spalle della chiesa di San Gennaro nel Bosco di Capodimonte, erano sfuggite allo sguardo contemporaneo perché coperte dalla vegetazione. Una testimonianza di un evento passato? Tracce di una catastrofe? Un percorso, quello compiuto dalle pietre, prima avvolto nel mistero, ma ora non più; oggi sappiamo che sono portatrici di una memoria dolorosa, le distruzioni della Seconda guerra mondiale. Quello che stiamo vivendo ora con la pandemia mi porta ad accettare la sfida di utilizzare queste pietre, ognuna carica di memorie, e far rivivere quelle masse in forma contemporanea in modo che respirino, leggere, nello spazio” scrive l’artista nei suoi appunti di lavoro.”
Gli appunti di Marisa Albanese
I massi erratici, a Capodimonte. Apprendiamo, ricordiamo, e andiamo.
Capodimonte, non solo museo. È un luogo dell’anima.
Marisa Albanese, 1947-2021
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Luciana Ferone