Dopo Mafia capitale anche la Campania a rischio infiltrazioni. La gestione dei migranti, che si è trasformata in un sostanzioso affare per molti anche in Campania, preoccupa l’Anticorruzione. Dopo la vicenda della onlus “Un’ala di riserva”, il cui presidente è finito sotto inchiesta da parte della Procura di Napoli con l’accusa di essersi appropriato di ingenti somme destinate all’accoglienza, “l’Autorità nazionale anticorruzione ha inviato un’ispezione del nucleo anticorruzione della Guardia di finanza ed esteso i controlli a tutti gli appalti che sono stati fatti in situazioni analoghe a tutte le onlus in Campania gestite in base alla delega del ministero dell’Interno”. Lo ha detto il presidente dell’Anticorruzione Raffaele Cantone sentito in audizione dalla commissione parlamentare Migranti. “La Guardia di finanza – ha aggiunto Cantone – si è recata in questi giorni presso la Regione Campania per acquisire gli atti, ma non siamo ancora in grado di evidenziare che cosa è avvenuto perchè non abbiamo ancora i riscontri conclusivi”. La Regione Campania è “il soggetto attuatore dell’appalto, individuato dal ministero dell’Interno come soggetto che si doveva far carico di questa attività”, ha ricordato Cantone. Il presidente dell’Anticorruzione ha definito “una vicenda squallida” quella che ha coinvolto “Un’ala di riserva”, visto che l’ipotesi è che si tratti di “una onlus fittizia, creata ad hoc per vincere l’appalto”. E il “dominus di questa onlus è un soggetto che aveva in gran parte distratto i soldi utilizzandoli per investimenti personali in Montenegro, ha confessato le proprie responsabilità e starebbe chiamando in causa, da quanto riporta anche la stampa, pubblici funzionari”. In Campania tre Procure (Napoli, Napoli Nord e Santa Maria Capua Vetere) hanno infatti aperto fascicoli su diversi aspetti del fenomeno (…) Continua a leggere l’articolo in pdf
Fonte: Il Corriere del Mezzogiorno del 11 novembre 2015
Autore: Titti Beneduce